Gianni Amprino, Amministratore Delegato della Covisian Credit Management, presente alla tavola rotonda “Il settore della tutela del credito: assetti normativi e prospettive di sviluppo a confronto tra Italia ed Europa”.
Mercoledì 11 maggio è stato presentato lo studio comparativo sul settore della Tutela del Credito in Europa condotto con The European House-Ambrosetti e i risultati del XII Rapporto nel corso del convegno annuale “Nuovi modelli di gestione del credito, tra regolamentazione, inclusione finanziaria e sostenibilità” organizzato da UNIREC, Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito.
L’ultima istantanea tracciata nel XII Rapporto UNIREC, fotografa una realtà positiva per le imprese di recupero crediti che in Italia rappresentano quasi un quinto del settore in Europa. È stato infatti raggiunto un nuovo record di stock di crediti (quasi 160 miliardi di euro) affidati per il recupero alle imprese associate, ma il trend di crescita degli importi gestiti si è dimezzato rispetto al 2020. Resta quindi costante la performance di incasso dei debiti arretrati dei consumatori, ma peggiora l’attività di recupero presso le imprese.
Durante il convegno, oltre a presentare i dati della ricerca, si è parlato anche della normativa in Italia e in Europa per il settore della tutela del credito. Questo è stato il tema della tavola rotonda "Il settore della tutela del credito: assetti normativi e prospettive di sviluppo a confronto tra Italia ed Europa", al quale è intervenuto Gianni Amprino, Amministratore Delegato di Covisian Credit Management che in merito ha dichiarato
"La Direttiva Europea - Credit Servicers and Credit Purchasers - che dovrà essere recepita in Italia nel 2023 - sta centrando i punti giusti per un settore strategico per l'economia, una normativa che rispecchia un futuro già presente”.
Le aziende di tutela del credito lavorano in Italia in un contesto più complesso rispetto al resto d’Europa. L’Italia, tra tutti i Paesi considerati dalla Ricerca The European House-Ambrosetti, risulta essere l’unico caso in cui le aziende di tutela del credito sono soggette alla normativa antiriciclaggio. La svolta, però, potrebbe avvenire nel 2023 come ha sottolineato Gianni Amprino durante la tavola rotonda. Pur essendo verticale sul settore degli NPL, la Direttiva europea tocca il
comparto eterogeneo delle aziende della tutela del credito ancora oggi regolate dal Regio Decreto del 1931, una normativa, che limita in alcuni aspetti l’operato e lo sviluppo del settore. Si tratta di una occasione importante da cogliere come opportunità di evoluzione per favorire il circolo virtuoso dell’economia.